Il budino – esperienze di vita vissuta

Inauguriamo con questo post una nuova rubrica, ossia quella delle “esperienze di vita vissuta”, che in gergo significa “cazzate memorabili”.

Metà gennaio 2012, nel pieno della sessione degli esami.

Un pomeriggio mi era venuta una voglia matta di budino al cioccolato, così sono andata al minimarket e ho comprato il Ciobar, così, senza neanche tanto pensarci. Sulla confezione c’era una bella tazzona di cioccolata… miaaaa!!!!! XD

Che polla.

Vado in cucina, “verso il composto” (spiegheremo passo passo tutti i passaggi in uno dei prossimi post, non disperate XD), aggiungo latte, e poi mescolo mescolo mescolo mescolo, ma rimane tutto molto liquido, non aveva per niente l’aspetto del budino che aveva fatto Attebasile la settimana prima..

Boh, forse si deve raffreddare, e magari così si rapprende un po’.. Allora li metto nei bicchierini di carta e li porto in camera, li lascio sul comodino. Dopo due ore erano ancora quella pappetta liquida, eccheccavolo sembrava ancora meno “budinoso” di prima! Allora li rimetto in frigo, poi chiamo la mia coinquilina:

“Che cavolo di budino, non so cosa ho sbagliato, era una ricetta elementare, ed è venuta fuori una porcata!!”

“Cosa hai usato?”

“Beh il Ciobar ovviamente!!”

“……. il Ciobar…… sai che è cioccolata calda, vero?”

Ou nou.

Per non buttare via tutto, la sera, mi è venuta la malsana idea di fare la banana split. Così ho sacrificato una povera banana ancora verde e l’ho affogata nella cioccolata (ovviamente ghiacciata, visto che era rimasta in frigo). Tutte le mie amiche mi passavano vicino e mi dicevano wow, che invidia, che cenetta da re, dev’essere deliziosa, mmm mi hai fatto venire una voglia assurda di cioccolata eccetera eccetera.

Non ho avuto il coraggio di dire che faceva altamente schifo, e che l’accoppiata banana non ancora matura + cioccolata ghiacciata, mangiata alle 20.30, non mi ha fatto chiudere occhio per tutta la notte.

Morale: leggete bene anche le parole che non sono scritte a caratteri cubitali, tipo “bevanda calda”.

CaccolaBonBon